Generalmente, nel momento in cui il committente sceglie il trasporto con bancali, al momento della consegna, dovrebbe vedersi consegnare lo stesso numero di bancali che ha acquistato per il trasporto della sua merce.
Dietro il semplice principio dello scambio bancali ci sono delle insidie: per l’azienda di trasporto, per l’autista che esegue il trasporto e per il destinatario della merce scaricata.
Possiamo riassumere 3 delle situazioni più frequenti:
1) Chi determina quale pallet è interscambiabile?
Se il destinatario rifiuta un pallet vuoto perché pensa che non sia più utilizzabile, iniziano le difficoltà nel processo di scambio. Il destinatario può insistere affinché l’autista gli fornisca un pallet di qualità sufficiente alla prossima occasione. È così che nascono i cosiddetti debiti dei pallet.
2) Quanti pallet deve consegnare l’autista?
Il camionista deve portare con sé un numero sufficiente di pallet vuoti oltre al suo carico. Infatti, alcuni destinatari effettuano l’interscambio, ma alcuni non lo fanno. Le condizioni possono cambiare da cliente a cliente. Se l’autista non trasporta pallet vuoti per lo scambio, ad esempio perché non ha ricevuto alcuni pallet all’ultimo punto di scarico, deve fare “debiti pallet” per i carichi successivi. Egli deve cioè impegnarsi a consegnare i pallet in un secondo momento. Questo significa più complessità per il processo di trasporto.
3) Quanti pallet può ritirare l’autista?
L’autista del camion dovrebbe ritirare i pallet dopo aver consegnato la merce. Cosa succede, però, se il destinatario nel punto di carico accetta la merce, ma non consegna all’autista del camion la giusta quantità di pallet della giusta qualità? Ad esempio, non vengono consegnati i pallet, la quantità è sbagliata o i pallet sono danneggiati. Il guasto deve essere documentato sulla scheda pallet e successivamente chiarito. Anche se il numero e la qualità dei pallet restituiti sono corretti, il tempo sulla rampa è spesso così breve che il destinatario mette semplicemente i pallet vuoti nel camion e a volte le indicazioni sulla nota del pallet possono essere sbagliate.
Una ricerca condotta dal Prof. Fabrizio Dallari, Direttore del Centro sulla Logistica e il Supply Chain Management LIUC-Università Cattaneo, dimostra quanto costerebbe in più alle aziende e al Sistema Paese Italia movimentare, trasportare e stoccare le merci senza l’utilizzo dei pallet, riferendosi in particolare al settore dei beni di largo consumo che annualmente utilizza più di 60 milioni di pallet EPAL.